
Sono le aziende, non più solo le Ong o i partiti, a essere viste come motore del cambiamento sostenibile: i CEO devono sapersi trasformare per guidare società e cittadini in un mondo post-pandemico e sostenibile e contribuire alla conquista di uno spazio reputazionale solido per la propria marca di riferimento. Ma come riuscirci? Un estratto dell’articolo di Giampaolo Colletti e Fabio Grattagliano
(Il Sole 24 Ore) - Da Occidente a Oriente c'è un destino differente per due degli uomini più ricchi al mondo. Elon Musk, che ha compiuto 50 anni e che nel 2020 è balzato al secondo posto della classifica Forbes con un patrimonio netto di 169,8 miliardi di dollari, ha scelto di vivere in una casa di trentasette metri quadrati. Siamo a poca distanza dall’headquarter del suo SpaceX in località Boca Chica, paesino costiero del Texas da dove prendono forma le sue navicelle spaziali. Musk ha venduto sette delle sue ville a Los Angeles per traslocare in questo prefabbricato. Lo ha rivelato in un tweet rilanciato ai suoi quasi 60 milioni di follower. Obiettivo: concentrarsi sulla missione su Marte provando a vivere al di sotto delle proprie possibilità, ma alcuni analisti ci leggono anche una risposta indiretta al dilagante smartworking, che in America sta dividendo colletti bianchi e classe dirigente.
In Cina invece si è consumata la fine della carriera per Jack Ma, fondatore del colosso Alibaba, patrimonio netto di oltre 46 miliardi di dollari congelato dopo le esternazioni pubbliche: Ma ha attaccato il sistema di regole cinesi, attirando gli strali del presidente Xi Jinping.
Tra Musk e Ma c’è una generazione di leader che provano a metterci la faccia, con successi però alterni.
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