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La vera storia del container, così un’innovazione ha cambiato il mondo

02/05/2021

Il racconto sorprendente di una “rivoluzione” inaspettata e sottostimata nella nuova edizione di “The Box” dell’economista Marc Levinson, pubblicata in Italia da Egea/Bocconi. Da mero espediente per limare i costi a tecnologia dirompente. Il parallelo con Internet

 

La Stampa racconta l’epopea di un’idea che, innovando il trasporto, ha rivoluzionato il commercio mondiale aprendo la strada alla globalizzazione e a una nuova economia interconnessa. Di seguito un estratto dell'articolo di Fabio Pozzo

 

(La Stampa) - Anni da record per le compagnie di navigazione che muovono sulle rotte del globo un mare di container. Nel 2020, secondo un’analisi di John McCown della Blue Alpha Capital, il fondo di investimento statunitense, riportata dall’Huffington Post, basata sui risultati delle undici maggiori compagnie, i vettori marittimi avrebbero guadagnato circa 10 miliardi netti, quasi 16 se si aggiungono i conti (stimati) della compagnia svizzera Msc, guidata dall’italiano Gianluigi Aponte, che non rende noto i suoi conti.

Questo trend, favorevole a chi le navi le fa navigare, dovrebbe restare invariato anche per quest’anno e - sostiene la società di consulenza inglese Drewry - dovrebbe proseguire almeno fino al 2022.

Che cosa è accaduto? Be’, il Covid ha fatto crollare le produzioni, gli scambi si sono fermati e il calo della domanda si è ripiegato anche sui trasporti. Gli armatori, che da sempre affrontano queste onde cicliche di alti e bassi nel loro business, hanno reagito riducendo l’offerta di navi e questo ha fatto schizzare alle stelle i noli, cioè quanto si paga per spedire un container zeppo di merci da un capo all’altro del mondo, e in particolare dagli Stati Uniti al Far East e viceversa. Il che ha portato ad un incremento notevole dei profitti per le compagnie di navigazione.

 

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Foto iStock.com/bfk92​