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La Groenlandia? Non era tutta verde

31/07/2023

Combattere il cambiamento climatico sembra più facile che salvarsi dal negazionismo

 

Da Milano a Palermo, gli eventi di luglio hanno portato al centro del dibattito pubblico il tema del riscaldamento globale. Nella cacofonia di voci che imperversano su media e social, tuttavia, orientarsi è sempre più difficile: il rischio è quello di perdersi dietro a opinioni non suffragate da evidenze scientifiche e coperte da una mano di “senso comune”. Il climatologo Gianluca Lentini ci aiuta a fare chiarezza in questa intervista realizzata da Gigi Donelli su Radio 24, nel programma Europa Europa.

 

(Radio 24 – Europa Europa) – G. Donelli: “Considerando tutta questa letteratura scientifica, perché c'è una tale resistenza ad accettare queste indicazioni?”

G. Lentini: “Io non so darmi veramente una risposta rispetto a questo. La scienza avanza per consenso scientifico e in questo caso il consenso scientifico vuol dire che la stragrande maggioranza di climatologi, fisici, geologi, biologi e ingegneri converge sul fatto che noi sappiamo dal 1856 come funziona la chimica dell’atmosfera e che non esiste alcun altro fenomeno naturale in grado di spiegare questo riscaldamento.
Spesso, nella questione del riscaldamento globale, si cade in quella che in epistemologia si chiama la ‘fallacia della causa unica’. Ossia: nel passato geologico della Terra altre cause avevano portato a temperature alte, in assenza della specie umana, quindi nemmeno adesso è colpa della specie umana.
Ma è come dire – nel momento in cui si verifica un incidente aereo – che non vado neanche a investigarne le cause perché le cause saranno uguali a quelle del primo incidente della storia”.
 

Qui il podcast della trasmissione >>

 

Foto iStock / posteriori