«I nuclei delle generazioni sono come quelli degli atomi:
dimensioni strutturali tenute insieme da “forze forti”,
che attraggono con la loro carica positiva e sprigionano energia
di legame. E proprio come i nuclei degli atomi, anche quelli
generazionali non possono essere quantificati con esattezza
ma devono essere osservati nella loro attività. Isolati attraverso
l’osservazione etno-antropologica, con tutta la loro carica positiva
producono un’enorme attrazione nei confronti di altri soggetti,
sia della propria generazione sia di altre, con una potenza
che plasma valori e comportamenti del futuro.
Lavorare sui nuclei generazionali significa dunque definire
una concezione dinamica della segmentazione, in cui, estendendo
le aree di attrattività dei brand sulla scia della forza di legame,
diventa possibile utilizzare il nucleo generazionale come core
target: non come una gabbia o un bersaglio militare, ma piuttosto
come una molla verso altre generazioni.
In questa nuova prospettiva, imprenditori e manager potranno
così valutare le opportunità di convergenza tra settori e utilizzare
i nuclei generazionali come facilitatori per nuove partnership.
I gruppi generazionali non sono infatti semplicemente target
di mercato, ma produttori di possibilità inedite, per una società
globale rigenerata, fondata sulla varietà dell’umano, alla ricerca
di nuove forme di convivenza.»
(dall’Introduzione)