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Senza banca non si fa l’impresa

03/05/2021

Chi s’illude di poter fare a meno degli istituti di credito è fuori strada: lo Stato non provvederà alle imprese in eterno, occorre guardare ai mercati. Parola di Stefano Caselli, pro-rettore dell’Università Bocconi

 

Economy Magazine riflette con Stefano Caselli sul perché l’Italia non debba cedere a “La grande tentazione” del ritorno allo Statalismo. Di seguito l’introduzione dell’intervista firmata da Marco Scotti

 

(Economy Magazine) - Dobbiamo smetterla con quella logica colpevolista nei confronti di banche e mercati: perché in un momento storico come quello che stiamo vivendo possono essere entrambi degli attori fondamentali per ripartire». Stefano Caselli, pro-rettore dell’Università Bocconi di Milano, su questi temi ha appena scritto un libro, edito da Bocconi Editore - Egea, intitolato “La grande tentazione – Perché non possiamo fare a meno delle banche”. Nel volume si prova a fare ordine nel complesso scenario economico che si sta profilando, partendo da alcune considerazioni: che lo Stato non potrà continuare in eterno a provvedere alle esigenze di privati e imprese, o tra pochi anni l’Europa ci verrà a chiedere un conto molto salato; che le banche hanno grandi riserve per far fronte alla prevedibile ondata di Npe, ma che dovranno per forza di cose aggregarsi, magari anche a livello europeo; che le aziende devono a tutti i costi guardare ai mercati (e alla quotazione in Borsa) come alla naturale possibilità per reperire capitali. Solo la realizzazione di queste precise condizioni può permettere di ripartire. 

 

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